A due mesi dalla conclusione della campagna elettorale, senza che le prospettive di insediamento di un nuovo governo si siano ancora chiarite, comincia a profilarsi la dura realtà con la quale comunque saremo chiamati a fare i conti a breve.
La decisione di Donald Trump di imporre dazi doganali sulle importazioni USA di acciaio e di alluminio apre le porte ad una vera e propria guerra commerciale a livello globale i cui confini sono imprecisati e rischiano di riguardare significativamente anche il nostro Paese. Il dazio è sostanzialmente un’imposta indiretta che uno Stato applica alle importazioni col dichiarato scopo di proteggere dalla concorrenza i beni e i servizi dello stesso tipo prodotti al suo interno.
Il direttore generale dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini ha annunciato che l’attività di recupero dell’evasione fiscale ha riportato nelle casse dello Stato 20,1 miliardi nel 2017, con un aumento del 5,8% rispetto al 2016 (per il quale il recupero aveva raggiunti i 19 miliardi).
Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha commentato “La riscossione è in crescita. Non è un fenomeno una tantum, ma strutturale e ciò permette di guardare con maggiore fiducia al futuro”.
Nonostante gli inviti del Capo dello Stato rivolti ai partiti in vista del prossimo appuntamento elettorale a formulare proposte “realistiche e concrete”, non pare proprio che il monito del Quirinale sia stato fatto proprio dai rispettivi destinatari.
Il collegato fiscale alla legge di bilancio 2018 introduce, a favore di tutti i professionisti, il diritto a vedersi riconosciuto un “equo compenso” a fronte delle prestazioni rese nei confronti di banche, assicurazioni, grandi aziende e pubbliche amministrazioni.
Il testo normativo definisce equo il compenso del professionista quando questo “risulta proporzionato alla quantità e alla qualità del lavoro svolto, nonché al contenuto e alle caratteristiche della prestazione”.
Due notizie, che hanno occupato le cronache di questi giorni, ci danno evidenza del paradosso in cui versa ormai il tema del gettito fiscale e della misura in cui i cittadini debbono essere chiamati a farvi fronte per realizzare quel vincolo di solidarietà che sta alla base della convivenza civile di una qualsiasi collettività organizzata.
Dopo il voto in Veneto e Lombardia, ci si interroga sulle reali motivazioni del referendum: qual è il vero obiettivo di Luca Zaia e della Lega? In studio Pietro Fontanini, Furio Honsell e Claudio Sicliotti. Interventi di Carlo Nordio.
Mentre la politica nazionale si confronta (e si scontra) sul tema della nomina del nuovo governatore della Banca d’Italia, a Francoforte è in corso una battaglia assai più importante per il nostro sistema bancario della conferma della poltrona di vertice del nostro istituto di credito nazionale.