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Un paese migliore
Per un'Italia in cui valga la pena vivere, lavorare, pagare le tasse e ogni tanto anche votare di Enrico Zanetti, Claudio Siciliotti Dalai Editore, 2012
Il "Decreto Salva Italia", ha provvisoriamente salvato i conti dello Stato, ma azzoppato il Paese. Come siamo arrivati fino a questo punto? E come uscirne? Finora i "tecnici" hanno mostrato di essere lontani dai veri problemi delle aziende e del mondo del lavoro. Ecco perché i due autori, "professionisti" che conoscono bene i conti della nostra imprenditoria passano in rassegna tutti i punti cardine della situazione italiana con uno sguardo più realistico. Vent'anni di conti pubblici della Seconda Repubblica, confrontati con quelli degli altri Paesi europei. L'evasione fiscale, il cui contrasto deve andare di pari passo con la lotta alla corruzione e agli sprechi della spesa pubblica. Infine, la crescita economica, che non potrà mai ottenersi se non destinando i necessari tagli di spesa a copertura degli altrettanto indispensabili tagli di imposte. Usciremo dalla crisi solo con una mentalità diversa dalla vecchia che resiste, abbandonando quindi la logica della inscalfibilità dei diritti acquisiti per alcuni, a favore della logica di diritti sostenibili per tutti.
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Dare e avere
Dall'analisi dei conti pubblici, una nuova stagione dei diritti e dei doveri di Claudio Siciliotti IPSOA, 2010
Dare e Avere sono le basi su cui si fonda il linguaggio della contabilità, da cui derivano i bilanci delle società commerciali, come pure quelli degli Stati nazionali. Dare e Avere sono anche un modo semplificato di intendere il sistema dei diritti e dei doveri su cui si fonda la civile convivenza di una comunità organizzata. Il Bilancio dell’Italia parla di un Paese in cui, tra Dare e Avere, non c’è equilibrio. Prefazione ad opera di Ferruccio De Bortoli.
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Protagonisti del cambiamento
I commercialisti tra diritto, economia, fisco e giustizia per lo sviluppo della società italiana di Claudio Siciliotti IPSOA, 2009
Un Paese in cui il motore non è la relazione, ma la capacità. Un Paese in cui vi è fiducia che il merito possa avere il giusto riconoscimento e in cui vi è il merito di avere fiducia che ciò possa costituire la regola e non l’eccezione. Un Paese in cui il cittadino si sente in obbligo verso lo Stato, perché vede che lo Stato si sente in obbligo nei suoi confronti. Un Paese in cui l’Etica individuale è la prima soluzione ai problemi della Giustizia e la Giustizia è la soluzione dei soli casi in cui nemmeno l’Etica degli individui si rivela sufficiente. Oggi noi non viviamo in questo Paese. Tuttavia è un Paese possibile. Per concretizzarlo, servono cittadini capaci di mettersi in gioco ogni giorno e di rifuggire dalla logica del diritto acquisito. Capaci di affrontare i problemi con la volontà di risolverli nell’interesse comune e non di cavalcarli nell’interesse di parte. Capaci di accettare la correlazione tra diritto e dovere partendo da quest’ultimo come presupposto per conseguire il primo, piuttosto che viceversa. Capaci persino di spiegare che simili qualità non sono l’indice di un privilegio da blandire o da combattere, bensì il punto di partenza su cui costruire il cambiamento di una società troppo spesso basata sulla rendita di posizione, sull’esasperazione del conflitto, sull’invocazione di diritti senza contropartita alcuna. Capaci, in ultima istanza, di essere quei “PROTAGONISTI DEL CAMBIAMENTO” che Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili sentono di poter essere, non già nel nome della vana rivendicazione di un ruolo, bensì nella consapevole enunciazione di una precisa responsabilità verso il Paese.