Oltre il referendum

Una volta che avremo superato il giorno fatidico del giudizio referendario, quale che ne sarà l'esito, resteranno comunque sul tavolo i veri problemi di ogni famiglia italiana.
Quelli che la crisi ha drammaticamente messo a nudo e che la proposta politica (di governo, ma anche di opposizione) non pare aver ancora focalizzato a sufficienza e comunque non ha indicato soluzioni importanti, effettivamente idonee a poterne consentire la soluzione.
In altre parole, i temi di cui si avverte oggi una grande necessità d'intervento non sono tanto (o, comunque, non sono principalmente) gli assetti costituzionali di questo paese ma quelli di cui, quotidianamente, si parla con preoccupazione in ogni famiglia italiana.
Tre su tutti: il lavoro, la casa, i figli.

Il lavoro non è solo un mezzo di sostentamento economico ma è, soprattutto, il riconoscimento delle nostre qualità.
Per questo perdere o non trovare lavoro, quando si possiedono qualità e preparazione, risulta particolarmente frustrante.
Ma il vero problema oggi è diventato il primato della finanza sul lavoro.
Il denaro crea più profitto del lavoro stesso cosicché, come è stato osservato, non è più il lavoro ad essere un valore, ma è il valore che riproduce se stesso a prescindere dal lavoro.

Il secondo grande tema è la casa.
Finché il valore delle case cresceva, si potevano giustificare le tasse e le spese di manutenzione e riparazione a queste collegate.
Oggi non più.
Il costante deprezzamento del patrimonio immobiliare connesso al vero e proprio boom della tassazione (fortunatamente in parte ridotto per effetto degli ultimi interventi sulla prima casa) ha trasformato la proprietà immobiliare da una fonte di sicurezza in una fonte di preoccupazione e, talvolta, anche di angoscia. Ed il valore percepito del proprio patrimonio immobiliare è anche un elemento chiave della propensione al consumo ed all'indebitamento.
Se oggi è drasticamente calata la domanda interna, lo si deve anche al fatto che non ci si sente più protetti come in passato da quei patrimoni, piccoli o grandi, che sono stati il frutto del lavoro di diverse generazioni.

Il terzo tema sono i nostri figli.
Se per noi genitori il patrimonio non è più fonte di sicurezza come prima, per i nostri figli, al contrario, a livello più o meno inconscio, l'incertezza del futuro lo fa diventare una sorta di reddito supplementare proveniente dalla famiglia.
Tanto da indurre in taluni casi a rifiutare lavori meno gratificanti, a rimandare l'inizio di una professione o di una carriera, accontentandosi di occupazioni saltuarie o a tempo parziale. La percezione dei nostri giovani fa loro ritenere, molto spesso, che la successione ereditaria possa risolvere i loro problemi assai di più del loro successo nel lavoro.

Tutti e tre i temi sono ugualmente rilevanti e, soprattutto, gravemente disgregativi della coesione e dell'identità della nostra collettività nazionale.
Anche per questo costituiscono altrettante priorità da affrontare con urgenza e decisione.
Con soluzioni forti e condivise. Sperando che la sbornia referendaria passi presto.
E che non sia troppo tardi.

Oltre il referendum - Il Messaggero Veneto

Claudio Siciliotti
@csiciliotti

28/11/2016 Il Messaggero Veneto